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Storia dell'Olivetti M20

Il documento più vecchio a mia disposizione riguardante questa macchina è il numero 27 della rivista Bit dell'aprile 1982. In questa rivista si trova una ricca descrizione nella rubrica BITEST (presente in forma digitalizzata nella sezione DOCUMENTS) e un interessante editoriale firmato da Gianni Giaccaglini. Di seguito riporto tale editoriale da cui non ho volutamente tolto gli errori grammaticali e di battitura tipici delle riviste di informatica :-)

Editoriale

Cupertino, provincia d'Ivrea

Se la volta scorsa abbiamo parlato di un numero storico, come chiamate questo in cui Bit 
presenta il personal M20 a sedici bit della Olivetti? Lo stesso aggettivo s'imporrebbe, 
anche se non lo ripetiamo per non apparire stucchevoli. Così preferiamo frenare i propri 
sentimenti e indulgere al patriottismo il men che si può. E tuttavia appare doveroso 
affermare che la casa eporediense ha fatto un regalo gradito, prima ancora che agli utenti 
italiani, al nostro paese. La cosa non suona retorica se non altro perché si presenta quasi 
del tutto scevra da ogni scionvinismo: la sigla è asettica, i nomi di molti prodotti software 
sono anglicizzati e tradiscono semmai un certo spirito aziendale, con quei prefissi "OLI" 
(OLIENTRY, OLIWORD... chi sa, qualcuno avrebbe magari messo un'acca avanti, otte-
nendo un "sacro verbo" - holy word!). Celie a parte, i tempi aulici ed acculturalizzanti in cui 
nasceva e moriva quel sogno d'una cosa che fu l'Elea appaiono lontani ed il neonato 
marchingeno pur rivendicato di sicuro qualche parentela con quell'illustre progenitore è 
soprattutto figlio di questi tempi. E, semmai, esso premia indirettamente, sul piano della 
grande industria, gli sforzi di tanti operatori medi e minuscoli che hanno in questi ultimi anni 
saputo reggere le sorti della microinformatica nel nostro paese: MAEL, Elit-Micromegas, 
Generai Processor, per non parlare dei tanti "cantinari illustri".
L'M20, dicevamo, è figlio dell'età del microprocessore che proprio nell'82 celebra il suo 
decennale e, come questo, possiede un certo carattere cosmopolita. Il luogo di nascita è 
infatti Cupertino, proprio nel cuore della Silicon Valley laddove è oggi concentrata in modo 
impressionante la più avanzata tecnologia elettronica. Taluni diranno che ciò è conse-
guenza diretta della natura multinazionale del Gruppo Olivetti, associando a tale aggettivo 
le solite critiche con notazioni negative. Costoro dimenticano che oggi la scienza e la 
tecnologia non possono che nascere da sforzi congiunti e comunque sprovincializzandosi 
al massimo, in un confronto aperto e aspro con uomini e società perennemente sulla 
trincea di una competizione aperta, complessa e, insieme, corroborante. D'altronde a 
Cupertino il Centro Olivetti è diretto e condotto in maggioranza da italiani ed i contatti con 
Ivrea (e Scarmagno dove l'M20 è prodotto) sono costanti e diretti: così c'é un dialogo 
continuo tra l'elettronica di punta e la tradizione della meccanica fine, tipica del canavesa-
no. Insomma nemmeno sulle sponde della pur cerulea e pigra Dora si dorme.
Infine un'osservazione che ci serve al duplice fine di dimostrare la nostra indipendenza di 
giudizio e, anche, ad evidenziare la scarsa subalternità della nuova star cupertin-
eporediense. In un servizio dedicato, in questo stesso numero, all'attuale fervido momento 
di transizione, così denso di novità e sommovimenti, abbiamo riferito di lance spezzate a 
favore dell'omologazione e della standardizzazione dei prodotti informatici. Qui vorremmo 
anzitutto chiarire che noi non sposiamo tesi del genere ma solo le proponiamo al dibattito. 
Per quanto lo riguarda l'M20 non ha una fisionomia troppo "allineata": tanto per comincia-
re è il primo, nella sua fascia, ad usare una CPU a 16 bit non castrata sul data bus, ha un 
sistema operativo originale ed altri caratteri propri quali le finestre video plurime. Tutti 
questi connotati particolari potranno magari apparire frutto di un peccato d'orgoglio e far 
temere qualche rischio. Però è altrettanto certo che testimoniano di uno sforzo creativo 
piuttosto originale. Che, siamo certi, verrà premiato dal favore del mercato.

Gianni Giaccaglini

1982 © Bit - 7

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Rivista MICRO & PERSONAL computer, N. 40, Aprile 1984


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Pubblicità su riviste del 1983 e del 1984.